Dal 1 Gennaio 2020 scatta la rivoluzione euro5

L’Euro5 è entrato in vigore il 1 gennaio 2020 per tutti i ciclomotori e motocicli di nuova omologazione. Parallelamente all’introduzione dell’Euro5, le Case potranno ancora immatricolare veicoli Euro4 fino al 31 dicembre 2020. Dal 1 gennaio 2021 sarà quindi vietato immatricolare i vecchi Euro4, a meno che non ci sia una deroga per i “fine serie”.
Con l’Euro5 i cambiamenti sono moltissimi sia dal punto di vista delle emissioni (1g/km per la CO, 0,1 per gli HC, 0,06 per i NoX. A questi si aggiungeranno nuovi limiti per le polveri sottili, fissati a 0,0045 g/km e prima d’ora non previsti) sia della diagnostica di bordo con l’arrivo della OBD2: la diagnostica dovrà segnalare gli eventuali guasti che alterino le emissioni nocive.
Inoltre dal 2024, con la Euro5+, scatterà l’obbligo per tutti i costruttori di effettuare la prova di impatto ambientale del motore. Si tratta di un test da effettuare in pista e che controlla realmente il deterioramento delle emissioni del propulsore (e di durata variabile da 11mila a 35mila km a seconda della cilindrata delle moto).
Per i prossimi tre anni il costruttore ha la facoltà di usare un modello matematico in cui applicare i cosiddetti “fattori di deterioramento” ai propri motori, semplicemente simulandone l’uso. Infine il WMTC, ovvero il World Motorcycle Test Cycle, sarà più severo: alle norme esistenti per l’omologazione saranno aggiunti alcuni requisiti, come quello delle emissioni zero all’altezza del basamento del motore (il cosiddetto Test type 3) e il test delle emissioni evaporative (al livello del serbatoio). Siete pronti alla “rivoluzione EURO5”?
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